Continuo ad indagare sul mito del Uomo Verde che mi ha, per così dire, stregato o verdeggiato e riportato dopo varie ricerche alle sue origini.
Per altro The Green Man pare sia ancora vivo in Inghilterra e in Germania ove talora lo si festeggia, mescolato alla figura dell’Uomo Selvatico, coperto di foglie, come il nostro Omo Servadego, in Veneto.
Ora, oltre ad aver fatto, cioè disegnato e dipinto almeno venti uomini verdi su carta con acquerelli, ecoline e chine ora sono passato a realizzarne degli esemplari solidi, ovvero come sculture. Perché ho sentito il bisogno fisico, veramente impellente, di realizzare il mio UOMO VERDE come opera polimaterica, tuttavia leggera, che avesse qualcosa di fisicamente più tangibile e rappresenti, vagamente, una sorta di idolo o feticcio che emani, a suo modo una certa magicità umanoide, ed eserciti un “fascino strano“. Per ora ho costruito quattro esemplari di tali insiemi costituiti da ethafoam, cartoni operati, carta velina, colori acrilici montati su pannelli di forex. Sono soddisfatto ma non so se proseguirò, per ora. Necessito di una sosta. Devo rifletterci. Esporrò, con ogni probabilità, con le opere grafiche sul tema, queste ultime “sculture” nella nostra Associazione Artistico Culturale TEART, sita in Torino in via Giotto 14, il 17 aprile 2024